Che siano sei o dieci, poco importa. Che siano Italiani o stranieri non fa la differenza. Che siano giovani o adulti nemmeno…
È disumano, brutale, paragonabile solamente a bestie inferocite fuori controllo con la schiuma alla bocca.
Ciò che è avvenuto a Viterbo non deve essere solo condannato. E’ una tendenza che va estirpata.
Non una semplice rissa, magari per futili motivi; non una scazzottata, un diverbio tra ragazzotti che hanno alzato il gomito, ma una follia sotto le stelle alla quale eventuali repliche non dobbiamo mai più assistere. Altro che semplice “dispiacere per l’accaduto”!
Non un coinvolgimento diretto ma il semplice passare per caso. Come è accaduto e si è ripetuto nella vicinissima Terni che ne ha purtroppo pianto una vittima.
Capire le cause forse è difficile ma necessario. Prendere provvedimenti seri e decisi un obbligo delle nostre istituzioni.
Immaginate di aver dato il bacio della buona notte alla vostra fidanzata o al vostro fidanzato e di recarvi a prendere l’auto per far ritorno a casa.
Immaginate ora che lei o lui si trovi tra gli artigli di queste bestie, solo per la mera casualità di essergli passato vicino o scambiato un casuale sguardo!
A ognuno dei cittadini o ospiti di questa città questo pensiero non deve nemmeno sfiorare la mente. Né da vittima né da carnefice. I primi perché sicuri di un governo che li tutela, i secondi per la certezza di una pena severa e inderogabile che lo stesso governo deve assicurare con fermezza.
Non possiamo giustificare queste assurdità etichettandoli semplicemente fenomeni di degrado generazionale. Siamo tristemente testimoni dell’affermarsi di mode malsane e completamente fuori di senno, indifendibili persino in ogni aula di tribunale, senza attenuanti, né motivazioni, nate nei meandri della giovane società.
Come il Knockout game, ricordate? La moda di tirare cazzotti al primo passante sotto tiro, la stessa schifosa prova di assenza cerebrale che vide come vittime numerose persone tra Milano ed il resto d’Italia.
Accadde anche a Viterbo, nel maggio dello scorso anno.
Con la scusa di una sigaretta, alcuni minorenni, vigliaccamente sempre in soprannumero rispetto alle vittime, fermarono due ragazzi. E via le bottigliate! Colpito in via Marconi un trentacinquenne del posto.
Il risultato? Paura, ferite, punti, referti, ospedali e nessuna spiegazione!
Lontani per inadeguatezza dal ricercare motivazioni sociologiche di tali gratuite manifestazioni di imbecillità, Fratelli d’Italia Viterbo manifesta la sua durissima presa di posizione verso questo atto scellerato, esprime piena solidarietà con la giovane vittima e attende, come immaginiamo il resto dei cittadini, il consueto e impeccabile lavoro della polizia di Stato viterbese, degli uomini della squadra mobile e dei carabinieri, sia nella prevenzione che nelle indagini.
Esortiamo inoltre altrettanto esemplare, ferreo e severo operato della magistratura, chiamata ancora una volta nel caos italiano, a rappresentare in maniera certa il senso dell’ordine costituito e della legge. Perché nessun cittadino si trovi a pronunciare sconsolatamente queste parole: “se li prendono, quelli, dopo due giorni, stanno già fuori”.
Una maledetta e consunta tiritera che attraversa l’Italia da Nord a Sud e che purtroppo è arrivata a coinvolgere anche Viterbo.
Non è nostra intenzione gettare benzina sul fuoco ma sentiamo l’obbligo morale di alzare i toni e rinnovare forte l’attenzione sull’episodio, nella speranza che gesti simili non possano ripetersi.
Crediamo inoltre doveroso sollecitare con forza l’attenzione dell’amministrazione comunale che vediamo sopita in un profondo letargo, affinché ogni aspetto di qualità della vita della nostra stupenda città possa finalmente vedere un’inversione di tendenza del declino che è oggettivamente sotto gli occhi di tutti.
Così come esortiamo ogni cittadino a essere cautamente vigile e collaborativo, e ogni avvocato difensore a mantenere il giuramento prestato di fronte alla legge Italiana di garantire un processo giusto con la giusta applicazione delle condanne previste.
Fratelli d’Italia
Il portavoce Comunale di Viterbo
Paolo Bozzi
Rassegna Stampa :
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